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La Basilica Santuario regionale San Francesco di Paola – Paola (Cosenza) – Storia e informazioni utili

by admin

La storia del Santuario di Paola (Cosenza)

Il Santuario di san Francesco di Paola ha una lunga storia, che affonda le sue radici nel lontano secolo XV, attorno agli anni 1435-1452. Quando si cominciarono ad aggregare i primi seguaci, Francesco maturò l’idea di realizzare una piccola chiesa, tipica di ogni romitorio, come luogo di preghiera per gli eremiti e per i fedeli che vi giungevano.

Il “primitivo oratorio” oggi fa parte dei sotterranei del convento e si accede ad esso da una piccola scalinata in prossimità del chiostro. Fu costruito circa nel 1436 sulla sponda sinistra del fiume Isca, distante approssimativamente 60 metri dalla sua grotta.

Si tratta di un oratorio molto piccolo, lungo m. 12,60 e largo 4,30, formato da un antro rettangolare, con volta a botte, tramezzato da due archi rudimentali a tutto sesto. Sulla parete che dà sull’Isca si aprono tre finestrelle rettangolari. Nel fondo c’è un semplicissimo altare.

L’antico romitorio è dotato solo dell’essenziale, senza alcuna pretesa artistica, ma dall’alto valore spirituale, oltre che storico. Questa cappella così spoglia, realizzata grazie al generoso sostegno dei genitori di san Francesco, può essere considerato luogo di gestazione dell’Ordine dei Minimi. Voleva essere semplicemente uno spazio di raccoglimento che avrebbe dovuto favorire l’ascesi dei frati, al riparo da ogni altra distrazione.

Di fianco, seguendo un cunicolo molto stretto, si accede alle tre cellette che il Santo aggiunse per accogliere i primi seguaci. La prima celletta è rettangolare (m. 5,30 per 2,20); la cella contigua è molto irregolare; la terza, detta “Antro della Penitenza”, è tutta nel tufo, rettangolare (m. 5,30 per 1,60), ed è molto umida, perché le pareti trasudano acqua che scorre lungo i margini del pavimento.

Questo complesso che costituisce l’antico Romitorio è stato riportato alla luce solo in tempi recenti e in modo molto misterioso.

Difatti, nel 1929, il solaio della cucina soprastante sprofondò, coinvolgendo nelle macerie un giovane chierico. Lo soccorse un Frate – si ritiene fosse san Francesco di Paola stesso -, che lo prese per mano e lo portò dinanzi ad una porta, alla quale bussò con un sasso, ancora conservato in una delle cellette. Dai saggi, condotti attraverso quella porta, si giunse alla scoperta dei ruderi del primitivo romitorio, che era stato ingombrato da materiale diverso fin dall’occupazione francese del 1809.

Riprendendo le fila del discorso, trascorsi i primi anni di stretto eremitaggio nell’antico romitorio, il numero di seguaci del Paolano cominciò a crescere e il “primitivo oratorio” si rivelò insufficiente.

Così, intorno al 1452, Francesco mise mano alla costruzione della Chiesa. In base a testimonianze coeve, pare che l’idea iniziale fosse quella di realizzare una struttura piccola e dalle forme anguste.

Tuttavia, a seguito dell’apparizione di un Frate (il Santo d’Assisi, secondo l’interpretazione più diffusa), che suggerì di allargare il perimetro della Chiesa perché sarebbe destinata ad accogliere un numero sempre crescente di fedeli, Francesco modificò il progetto, ne ampliò il perimetro e lo realizzò in poco tempo grazie alla Provvidenza e alla generosità di alcuni gentiluomini cosentini.

Questa Chiesa, che fu intitolata a san Francesco d’Assisi, corrisponde approssimativamente all’area che comprende l’attuale Cappella del Santo, il coro e la sacrestia. L’ingresso era probabilmente sulla parete dove ora è ospitato il mausoleo del principe Salvatore Spinelli.

La Basilica di Santa Maria degli Angeli

Con l’ulteriore aumento del numero di religiosi che volevano aderire alla proposta penitenziale di san Francesco di Paola e delle persone che accorrevano dall’umile Frate per ottenere preghiere e guarigioni, la Chiesa fu ingrandita.

I lavori si protrassero dal 1469 al 1474 e grazie ad essi fu aggiunta una larga navata, con doppia volta a crociera, in senso trasversale rispetto alla primitiva chiesa, ed una navata minore a destra. L’ingresso fu spostato e fu creato quello attuale. fornace

San Francesco partecipò attivamente ai lavori di ampliamento della Chiesa, dedicandosi ad essi instancabilmente e prodigiosamente affinché tutto fosse fatto bene e senza arrecar danno ad alcuno.

La maggior parte dei prodigi testimoniati nei processi per la beatificazione e canonizzazione del Santo risalgono proprio a questi lavori, a cominciare dai miracoli compiuti nella fornace, per finire all’immobilizzazione prodigiosa delle pietre del miracolo.

Non solo Francesco si occupò con ogni forza e ogni premura alla realizzazione della nuova Chiesa, ma volle che ci fosse il contributo di tutti quelli che si recavano da lui. Sono numerosi gli episodi che vedono i fedeli, uomini e donne di ogni estrazione sociale, trasportare pietre o travi verso il convento.

Le cronache ci parlano di donne vestite di seta, di malati che ottengono la guarigione, di amici fidati che contribuiscono alla realizzazione dei lavori.

Ci raccontano anche di grandi benefattori, quali Giacomo di Tarsia, barone di Belmonte, Simone Alimena di Montalto e Ferrante, re di Napoli, che si accollarono molte delle spese sostenute per la costruzione della Chiesa e del convento.

La Chiesa, così ingrandita, fu intitolata a Santa Maria degli Angeli, mentre la primitiva cappella, diventata nave minore, rimase dedicata a San Francesco d’Assisi.

Il legame con il Santo d’Assisi rimase molto evidente anche in occasione dei nuovi lavori, intanto perché la chiesa ricorda molto da vicino la Porziuncola, poi perché – proprio come la Porziuncola – fu dedicata alla Madonna e infine perché, come san Francesco d’Assisi, anche san Francesco di Paola chiese e ottenne nel 1476 che in occasione della Dedicazione si potesse lucrare l’indulgenza, che – ancora una volta come era accaduto per la Porziuncola – fu concessa nel giorno della festa dell’Assunzione.

Orari di visita del Santuario di Paola nel 2022 e come contattare il Santuario

Si può visitare il Santuario di San Francesco di Paola rispettando gli orari diffusi sul sito ufficiale e consultabili cliccando qui.

Per informazioni: Tel. 0982582518 (dalle 9 alle 12) – info@santuariopaola.it – https://www.santuariopaola.it/

Come arrivare al Santuario di San Francesco di Paola

Indirizzo: Largo San Francesco, 87027 Paola CS, Italia

Coordinate GPS: Latitudine: 39.369301 | Longitudine: 16.045601

In treno:
scendere alla stazione di Paola, che dista circa km. 4 dal Santuario, e da lì prendere un taxi o l’autobus di servizio urbano (gli orari delle corse sono consultabili alla pagina http://www.comune.paola.cs.it/servizio-autobus-urbano-).

In aereo:
fare scalo all’aeroporto internazionale di Lamezia Terme, che dista circa km 60 da Paola. Si può raggiungere la vicinissima stazione ferroviaria di Lamezia Terme Centrale usufruendo dei servizi autobus e taxi.

In auto:

Da Salerno: Percorrere l’autostrada A3 (SA-RC) e prendere l’uscita Lagonegro Nord, quindi proseguire lungo la SS585 e la SS18 in direzione Reggio Calabria per circa km. 110.

Da Reggio Calabria: Percorrere l’autostrada A3 (SA-RC) e prendere l’uscita Falerna; quindi imboccare la S.S. 18 e proseguire in direzione Salerno per circa km. 50.

Per chi proviene da Taranto: Percorrere la SS 106; in prossimità di Sibari imboccare la SS 534, continuare lungo la SS 283 seguendo le indicazioni per Guardia Piemontese, quindi proseguire in direzione sud sulla SS 18 fino a Paola.

Da Crotone – Cosenza: Percorre la SS 107 per Paola.

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