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Il Parco Nazionale della Sila

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Le origini

risalgono ad un’epoca geologica ben più remota di quella dell’orogenesi appenninica. Lo scrittore britannico Norman Douglas, autore del libro Old Calabria, scriveva nel 1911 «…è un venerando altopiano granitico che si ergeva qui quando gli orgogliosi Appennini sonnecchiavano ancor sul letto melmoso degli oceani…».

La nascita del Parco della Sila
Nell’aprile del 1968 fu istituito il Parco Nazionale della Calabria, comprendendo territori appartenenti alle province di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

In seguito, con legge del 1997, viene istituito formalmente il Parco Nazionale della Sila.
Il nuovo Parco comprende anche i territori già ricadenti nello storico Parco Nazionale della Calabria, che cessa di esistere. Contemporaneamente è stato istituito anche l’Ente Parco, con una propria struttura gestionale ed amministrativa.

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

Storia e miti
Le più antiche tracce della presenza umana risalgono ad almeno il 3.500 a.C., ossia al villaggio neolitico i cui resti sono stati rinvenuti pochi anni fa sulla sponda sud del lago Cecita. Il lago è artificiale: fu costruito fra il 1949 e il 1952, ma lungo il fiume Cecita già abitavano popolazioni che coltivavano questi luoghi e lavoravano l’ossidiana (vetro vulcanico) proveniente dalle isole Eolie.

La Sila è anche la dimora mitica di Silvano o Sileno, dio della foresta, al quale si consacrava la pece estratta dalle foreste dell’altopiano che veniva poi usata per calafatare le navi che solcavano il Mediterraneo.

Sotto i Bizantini la Sila divenne rifugio per gruppi di monaci basiliani, provenienti dai Balcani, dalla Grecia o dalla parte meridionale della stessa Calabria; monaci che costruirono cenobi ancora oggi visitabili come Santa Maria del Patire vicino Rossano.
Ai Bizantini seguirono i Normanni, poi gli Svevi, Angioini, Aragonesi e Borbone.

I siti dell’area
Nel territorio dell’area protetta sono presenti 25 Siti di interesse Comunitario (SIC), 1 Sito di interesse Nazionale (SIN) e 3 Zone di Protezione Speciale (ZPS), le quali sono aree soggette a una tutela particolare e inserite nella Rete Europea NATURA 2000 di Protezione e Salvaguardia.

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

Questo straordinario territorio e unico massiccio montuoso si eleva nel cuore del Mediterraneo, con le sue foreste, le valli, i fiumi, le cascate, i colossi arborei (I giganti della Sila di Fallistro), le rupi, i canyon, i borghi, le testimonianze della storia, dell’arte e delle tradizioni.

Territorio

La Sila sorge nel mezzo di una lingua di terra lunga e stretta al centro del Mediterraneo. Il Parco Nazionale della Sila è situato nel più grande altopiano d’Europa, in un’area di rilevante interesse naturalistico, ambientale e storico-culturale, costituito da Sila Grande, Sila Greca e Sila Piccola. Si estende nel territorio di 19 comuni di 3 province della Calabria (Cosenza, Catanzaro e Crotone), per complessivi 73.695 ettari.

Parco Nazionale della Sila


Dei 19 Comuni che rientrano nel territorio dell’area protetta, 9 sono in Provincia di Cosenza (Acri, Aprigliano, Bocchigliero, Casali del Manco, Celico, Corigliano – Rossano, Longobucco, San Giovanni in Fiore, Spezzano della Sila), 6 in Provincia di Catanzaro (Albi, Magisano, Petronà, Sersale, Taverna, Zagarise) e 4 in Provincia di Crotone (Cotronei, Mesoraca, Petilia Policastro, Savelli).

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

Le caratteristiche geologiche e la posizione geografica determinano una serie di paesaggi unici al mondo. La Sila, coperta di boschi e soprannominata da sempre “Gran Bosco d’Italia”, è stata sfruttata per millenni (sin dai tempi della Magna Grecia) per il suo legname utilizzato poi nella costruzione di navi, case, chiese.

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

L’area del Parco si caratterizza per la ricchezza d’acqua, per la straordinaria presenza di boschi e antiche foreste che ne costituiscono l’80% della superficie e per i suoi tre grandi laghi artificiali, che sono utilizzati per produrre energia elettrica e che forniscono acqua potabile e ad uso irriguo.

Sono presenti tre grandi invasi artificiali: i laghi Cecita, Arvo e Ampollino e altri specchi d’acqua più piccoli, ma ugualmente di grande bellezza, come i laghi Ariamacìna, sede anche di un’Oasi naturalistica, e il lago Passante.

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

Di facile accessibilità, grazie alla conformazione geomorfologica e ai numerosi itinerari e sentieri che la rendono in gran parte percorribile anche a piedi, a cavallo e in bicicletta.

Fra le foreste vi sono ampi e fertili pascoli e terreni coltivati, sin dai tempi dei Romani, su terreni granitico – cristallini. I rilievi più alti sono il monte Botte Donato (mt. 1928), in Sila grande, ed il monte Gariglione (mt. 1764) in Sila piccola.

Flora

La specie arborea più nota è il pino nero di Calabria, che cresce qui e in pochi altri luoghi del mondo; a seconda dell’esposizione dei vari versanti montuosi, troviamo anche faggi, abeti bianchi, querce, castagni, aceri, tigli.

Fauna

E’ rappresentata da lupi, cinghiali, volpi, tassi, lontre, cervi, caprioli, scoiattoli (che non è difficile vedere arrampicarsi lungo i tronchi), picchi, poiane, astori, sparvieri, il falco pellegrino, il nibbio reale, il gufo reale, l’allocco e il barbagianni.

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

Parco Nazionale della Sila – foto di Alfredo Valente

Attività turistiche

La tutela del territorio e lo sviluppo economico e sociale grazie al Parco si sposano al turismo sostenibile e alle tante attività che è possibile svolgere: dallo sci, sia di fondo che di discesa, al trekking; dal canottaggio, alla mountain bike o all’equitazione; passando per le visite ai centri storici dei comuni del comprensorio, alle botteghe dei maestri artigiani che ancora portano avanti antiche tradizioni orafe, tessili e di tanti altri generi; senza dimenticare i Centri Visita “Garcea” e “Cupone”.

Numerose sono le aree di interesse storico o archeologico; l’agricoltura, l’enogastronomia, la cultura, la biodiversità, l’energia rinnovabile (centrali idroelettriche), la mobilità sostenibile, l’accessibilità e tante altre attività di un territorio, quello dell’Area MaB UNESCO “Sila”, di cui il Parco costituisce le aree core e buffer, che si estende dalle montagne sino al livello del mare per complessivi 326 mila ettari e 324 mila abitanti.

Riserve Naturali

All’interno del Parco ci sono nove riserve naturali biogenetiche. Fra queste, particolarmente interessante è quella dei “Giganti della Sila” in località Fallistro, vicino Camigliatello. 50 colossali alberi di pino e 5 di acero montano con oltre 500 anni di età, e la Riserva “Golia-Corvo”, area di diffusione e ambientamento dei cervi, dove vivono circa 150 esemplari.

Le altre riserve naturali statali biogenetiche sono: “Gallopane”, “Tasso-Camigliatello”, “Poverella-Villaggio Mancuso”, “Coturelle-Piccione”, “Gariglione-Pisarello”, “Macchia della Giumenta – S. Salvatore”, “Trenta Coste”, tutte istituite con Decreto del Ministro dell’Agricoltura e delle Foreste del 13 luglio 1977.

Il territorio del Parco include interamente o parzialmente anche 28 siti appartenenti alla Rete Natura 2000, per una superficie complessiva di 35.478,26 ettari.

Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, per garantire il mantenimento degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

La rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat.

Come arrivare al Parco Nazionale della Sila

In automobile

La posizione del Parco Nazionale della Sila lo rende facilmente raggiungibile in automobile:
dall’area ionica, percorrendo la E846/S.S.107 o, per le vie interne, la S.S.177;
dall’area tirrenica, grazie sempre alla E846/S.S.107, oppure percorrendo le panoramiche SP244, SP216 o le S.S. 108bis e S.S.660.
L’Autostrada A2 (Autostrada del Mediterraneo) rappresenta l’asse viario primario , con le uscite di Cosenza, Rogliano, Altilia Grimaldi e più a sud Lamezia Terme,
La S.S. 107 E846/S.S.107 silana-crotonese passa proprio all’interno del comprensorio del Parco ed è idealmente equidistante sia dalla Sila Greca, Grande, che Piccola.
La S.S.109 abbraccia tutta l’estremità meridionale del Parco, mentre la S.P. 20 e la S.S. 179dir consentono di addentrarsi in profondità all’interno dell’Area protetta.


In Treno

Le stazioni delle Ferrovie dello Stato di Paola, Lamezia Terme, Catanzaro e Crotone risultano i gangli principali dai quali ripartire per la Sila in autobus

In autobus

Nel periodo estivo, sia dal litorale ionico che da quello tirrenico, diverse corse di autobus di linea, privati o gestiti dalle Ferrovie della Calabria permettono di raggiungere la Sila.

In aereo

Con meno di due ore di viaggio da Milano e da Torino, e ancor meno da Roma e da Bologna, voli diretti raggiungono l’aeroporto più vicino alla Sila, quello di Lamezia Terme.

Anche l’aeroporto di Crotone rappresenta una valida possibilità.

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